Account commemorativi, contatto erede e testamento digitale: un po’ di chiarezza sulla triste questione della mamma di Torino che gestiva l’account del figlio purtroppo deceduto
Mi segnalate e mi chiedete info o spiegazioni sulla questione che sta girando per la Rete a proposito della mamma di Torino che gestiva l’account di suo figlio purtroppo deceduto questa estate e alla quale, secondo alcuni siti ‘Facebook ha bloccato l’account’.
Cerco di fare un po’ chiarezza dal punto di vista di gestione e di quanto si sarebbe potuto fare prima:
1) ho letto tre post di giornali online e non ne ho trovato uno corretto… innanzitutto partiamo da un elemento fondamentale, un profilo personale NON è una pagina: un profilo lo gestisce direttamente il proprietario che ha diritti (privacy ecc) e doveri rispetto a quello che pubblica. Non è una pagina che può essere invece amministrata da più persone.
2) il ragazzo, Luca, aveva un profilo personale su Facebook che dalla sua morte veniva gestito dalla madre che pubblicava post a suo nome, cioè come se Luca era ancora vivo… un comportamento che credo possiamo tutti comprendere e giustificare, ma che purtroppo andava contro molte regole.
3) Facebook non ha ‘bloccato’ nessuno, ha solo applicato quanto scritto nelle norme sulla privacy che regolano gli account definiti ‘commemorativi’ (qui la pagina). In caso di decesso, una volta segnalato, un account personale può essere trasformato in un account ‘in memoria di’ bloccando ogni nuova pubblicazione e permettendo solo la condivisione o i like (andate sul profilo di Luca Borgoni e vedrete una frase in alto al profilo con un fiore blu).
4) Solo il vostro ‘contatto erede’ che potete già indicare fin da ora nelle impostazioni privacy potrebbe gestire il vostro profilo, ma non come indicato da alcuni siti, ovvero nuovamente a nome del defunto, semplicemente scrivendo 1 post, scaricando l’archivio dei contenuti e chiudendo definitivamente l’account.
5) Facebook stesso consiglia di creare pagine o gruppi per commemorare o scrivere contenuti su qualche caro che non c’è più: gestire il profilo di un defunto è comunque impossessarsi della sua identità… anche se lo fa una madre.
…tutto è molto triste e lascia un po’ di sconcerto, ma ci fa capire quanto la neutralità del web sia solo apparente anche perché, intendiamoci, parlare di post-morte non piace a nessuno, ma è un tema reale su cui è giusto riflettere e con serietà per evitare situazioni come quella che purtroppo è capitata oggi e che in qualche modo si poteva evitare.
Del testamento digitale ne parlo anche nel mio libro, ma puoi trovare info anche nel post sul ‘testamento digitale’ che ti ri-segnalo QUI
…ecco perché è importante la Social Education, ecco perché è necessario informarsi e formarsi: non si tratta di cose futili, ma di relazioni, spesso le più intime e soprattutto di persone… la comunicazione è una cosa seria.